Lunedì 26 Ottobre 2020: l’Italia è alle prese con le restrizioni dell’ultimo (ennesimo) Dpcm del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte (“eroe” dell’ Italia di questi ultimi mesi) emesso ieri Domenica 25 Ottobre, e mentre l’ossessionante, alienante, quasi schizofrenica narrazione ufficiale del main stream parla di “aumento esponenziale di casi” ovvero “casi” fatti passare dall’informazione ai cittadini con colpevole superficialità come contagiati, come veri e propri malati mentre si tratta di persone che stanno bene (gli asintomatici) e che sono solamente risultate positive ai test, a quei tamponi fatti di giorno in giorno in numero sempre maggiore e che danno una grossa percentuale di risultati errati o non attendibili !! e mentre l’economia e l’assetto sociale sono immersi in una spirale di crisi e difficoltà senza alcuna prospettiva di rimedio, mentre la paura, la preoccupazione, il pessimismo, la rabbia erodono giorno per giorno l’orizzonte esistenziale di praticamente tutti i cittadini d’Italia, mentre la situazione richiederebbe un intervento deciso, tempestivo e lungimirante da parte del Governo e degli organi legislativi dello Stato per cercare di risolvere questi problemi reali e riportare serenità o almeno rassicurazioni ai cittadini, mentre, i definitiva, servirebbe un aiuto vero, concreto, alle attività economiche in sofferenza, specie alle piccole e medie aziende che rischiano seriamente il tracollo totale… ebbene, mentre tutto ciò accade, il Parlamento italiano dedica massima priorità alla discussione ed approvazione della Legge Zan Scalfarotto contro l’omotransfobia !!
Avremmo voluto discutere la questione con forza ma anche con estrema serenità offrendo all’attenzione del lettore un articolo certamente schietto ma al tempo stesso pacato e costruttivo com’è nello stile di precedenti articoli (vedi l’articolo su Papa Francesco) ma il fatto che il Governo Italiano ritenga così fondamentale una questione di gran lunga marginale rispetto alle enormi difficoltà attuali del paese ci fa cadere ogni indugio e ci porta ad essere esplicitamente polemici e velenosi, proclamando con forza che, dato che non esiste nessuna emergenza omofobia in Italia, questa legge non è per nulla urgente ma soprattutto crea una ingiustizia anziché un progresso democratico e rischia di generare un pericoloso ed abietto equivoco ideologico.
…”La legge verte sul contrasto alla violenza e alla discriminazione per orientamento sessuale, genere e identità di genere. La legge Zan Scalfarotto vuole essere contro i pregiudizi e non contro le opinioni per fermare il sessismo e il razzismo… essa prospetta e avanza modifiche rilevanti al Codice Penale con l’obiettivo di tutelare in modo particolarmente serio ed appropriato le persone colpite da violenze e discriminazioni per l’orientamento sessuale o i diritti di genere nella società e nel lavoro…. La proposta allarga le fattispecie della Legge Mancino per il contrasto ai crimini d’odio per motivi religiosi, di razza od etnia”… (cit.)
Ma era proprio necessario emanare un emendamento del genere visto che le discriminazioni legate all’orientamento sessuale (o religioso o politico o di razza) son già condannate in primo luogo dalla Costituzione nell’ Art. 3. “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali” e poi vengono esplicitamente menzionate e indirettamente condannate nel Decreto legislativo n. 216 del 9 luglio 2003 (Attuazione della direttiva 2000/78/CE per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro), norma che tutela i soggetti dalle discriminazioni sul luogo di lavoro? Questa norma, che inasprisce una ben precisa e specifica discriminazione, è essa stessa discriminatoria in quanto eleva come più grave e più degna di attenzione la discriminazione sessuale rispetto a tutte le altre che rimangono tutelate dalle norme fin’ora in vigore !! E’ questo il primo aspetto di un rischioso e deprecabile equivoco ideologico: ritenere che la discriminazione nei confronti dei gay, lesbiche, trans, ecc… sia più delittuosa di una discriminazione per religione o razza !!
Ma altri pericoli seguono questa norma davvero “scomposta”: come detto, nelle intenzioni dei promulgatori questa norma inasprisce (tra l’altro in modo estremamente pesante) le pene nei confronti di chi commette atti discriminatori legati all’orientamento sessuale delle persone… ma mentre l’atto violento va decisamente punito (ma, ripetiamo, già la legge ordinaria era efficace in tal senso) e l’atto discriminatorio palese va decisamente condannato, resta assai labile la linea di confine tra la discriminazione e il diritto all’opinione diversa e contraria all’omosessualità… intendiamo dire: una legge può punire la violenza e la discriminazione ma non l’opinione o il sentimento di disapprovazione nei confronti dell’omosessualità… e con questa legge si corre seriamente il dubbio che possa succedere !
Ma non è tutto: due elementi ci fanno ritenere con evidenza che questa legge abbia uno scopo più “sociologico” cioè punti a far sdoganare nella percezione dell’uomo comune l’omosessualità come assolutamente normale e far legittimare l’eventuale desiderio, da parte delle coppie gay, di essere riconosciuti come “famiglia”, con la possibilità quindi di “avere” figli !! Che la società abbia un atteggiamento di accettazione verso l’omosessualità è cosa buona e civile e, a onor del vero, questo già avviene… ed è legittimo, da parte loro, avanzare l’aspettativa di essere equiparati alle coppie etero… tuttavia, è ben altra cosa è avanzare la pretesa di essere percepiti dagli altri come “normalità” quando per l’altra parte del mondo della sessualità, normalità non lo sono affatto e per nulla normale è la possibilità di avere figli da parte di una coppia gay !!
Il primo elemento che ci fa insospettire che questa legge ambisca a qualcosa che va oltre alle finalità in essa dichiarate è l’assoluta e ingiustificata urgenza ed importanza cui è stata data questa questione…
L’altro elemento sospetto sta nelle dichiarazioni di Papa Francesco sulle copie gay, dichiarazioni rilasciate in una intervista del 2019 ma uscite, con sospetta tempestività, qualche giorno fa in occasione della presentazione del film documentario Francesco del regista Evgeny Afineevsky: ” quello che dobbiamo fare è una legge sulla convivenza civile, le persone hanno diritto di essere protette legalmente”, disse papa Bergoglio riferendosi alle coppie gay, asserendo il loro “diritto (civile) ad appartenere ad una famiglia e ad essere famiglia”… E’ ovvio ed incontestabile che la Chiesa Cristiana proclami la dignità di chi è omosessuale, Dio ama tutti, ci mancherebbe !! Certo che però appare strano che un pontefice senta la necessità di intromettersi nell’aspetto legale di questa questione, ambito laico che dovrebbe essere di interesse prevalentemente dei politici e delle nazioni. E’ indiscutibile il fatto che con questa affermazione il Santo Padre non ha affatto legittimato il matrimonio tra persone dello stesso sesso tuttavia la legittimazione civile delle unioni gay solleva una contraddizione rispetto alla dottrina cristiana per la quale queste unioni fuori dal matrimonio sono peccato. Inoltre papa Francesco non risolve una questione ancor più importante: se queste coppie hanno il diritto a far parte di una famiglia e ad essere famiglia, avranno se non il diritto, almeno l’aspettativa ad avere figli, figli che saranno adottati o ricevuti con la pratica dell’utero in affitto e che cresceranno privi di una figura genitoriale, quella del papà o della mamma, a seconda dei casi !!
Insomma: tutto ci fa supporre che dietro a questa legge dalle buone intenzioni, ci sia in verità un disegno più ampio che porta in se, più o meno consapevolmente, anche un progetto anticristiano e criminale per la demolizione della famiglia tradizionale a vantaggio di una “normalizzazione” legale ma anche e soprattutto sociologica e di costume dell’omosessualità. Non possiamo condannare quest’ultimo obiettivo, il riconoscimento delle coppie gay è legittimo ma ci indigna, anzi ci disgusta, la strategia subdola e deprecabile con cui si tenta di demolire la tradizione a vantaggio dei diritti di una parte della società (quella Lgbd) specie in tempi come quelli odierni nei quali ben altri e più importanti diritti vengono calpestati !!